Riflessioni dantesche nell’era digitale

25 marzo: giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri

Il 25 marzo, data che si presume coincida con l’inizio del viaggio dantesco nella “selva oscura”, ci offre l’occasione per riflettere su un’esortazione che risuona ancora attualissima: “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”.

L’epoca in cui viviamo non ci risparmia certo orrori e sofferenze: le guerre, la tragedia dei migranti, le discriminazioni, le ingiustizie. Tuttavia, proprio in questo contesto emergono nuove opportunità per informarci, studiare, crescere e migliorarci, ampliando la nostra “canoscenza”.

L’accesso facilitato al sapere

Rispetto al passato, l’accesso all’informazione e alla cultura è diventato esponenzialmente più semplice. Internet ha abbattuto barriere geografiche e reso fruibili a tutti un’infinità di risorse: da YouTube alle biblioteche digitali, dai podcast alle newsletter.

Modelli a cui ispirarsi

Personalmente, apprezzo sempre tanto le persone competenti e ancora di più quelle che con generosità condividono le loro conoscenze. Sono per me grandi fonti di ispirazione e mi stimolano a “fare di più e meglio”. Allo stesso tempo, spero anch’io di poter essere fonte di ispirazione per chi mi circonda.

Un invito all’azione

L’esortazione dantesca assume quindi un significato ancora più profondo nell’era digitale. “Virtute e canoscenza” non sono più appannaggio di una ristretta élite, ma diventano strumenti alla portata di tutti per costruire un futuro migliore.

Nell’immagine: il monumento a Dante Alighieri di piazza Santa Croce a Firenze, scolpito da Enrico Pazzi nel 1865 in occasione delle trionfali celebrazioni per il seicentenario dantesco.

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