foto di libreria con davanti copertina di un libro su un lettore digitale

Fellowship Point

Qualche giorno fa ho finito di leggere Fellowship Point, di Alice Elliott Dark. Ne avevo letto un consiglio di lettura sul profilo Instagram di Contemporanea Festival, rinforzato da qualche messaggio scambiato con Barbara Masoni, una delle organizzatrici di questo splendido festival che si svolge a Biella ogni settembre.

Perché mi è piaciuto:

✅ Uno dei temi è il rapporto con la natura. Il romanzo è ambientato nel Maine, in una località di mare ancora incontaminata dove nidificano le aquile. Ci si interroga sul rapporto che abbiamo con il mondo che ci ospita e su cosa fare per custodirlo e proteggerlo da chi vuole sfruttarlo a scopo economico distruggendone gli equilibri

✅ Le voci narranti sono tutte femminili. Si parla di un’amicizia lunga una vita (quella tra Agnes e Polly), di rapporti con mariti e figli, di chi mariti e figli non ne ha avuti, di genitori e di figlie d’elezione, il tutto con uno sguardo molto autentico che mette in luce sia le difficoltà che si accompagnano inevitabilmente alle relazioni tra persone sia il valore dell’amicizia e dell’amore

✅ Una delle protagoniste è una scrittrice prolifica, quindi il romanzo contiene anche numerose e interessanti riflessioni sulla scrittura e sulla lettura

✅ Il romanzo è stato tradotto a quattro mani da Antonio Matera ed Elisa Ponassi che hanno scritto un’interessante nota alla traduzione pubblicata nelle ultime pagine del libro. Questo modo di lavorare non è né scontato né comune, e mi ha fatto davvero piacere vedere come il loro lavoro sia stato valorizzato da NN Editore

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