Libri sotto l’albero 2021

Inizio il 2022 con una piccola scorta di volumi da leggere: sono i libri che ho trovato sotto l’albero a Natale e che condivido con piacere:

Guida il tuo carro sulle ossa dei morti, Olga Tokarczuk (traduzione di Silvano de Fanti)

La persona che me lo ha regalato ha fatto sicuramente una scelta insolita con questo romanzo proveniente da territori meno esplorati e noti (ossia diversi dalla cultura dominante di Europa occidentale/Stati Uniti).

La scrittrice polacca Olga Tokarczuk ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura nel 2018 “per la sua immaginazione narrativa che con passione enciclopedica rappresenta l’attraversamento dei confini come forma di vita”. [Per la pronuncia esatta del suo nome rimando a YouTube]

Il titolo del romanzo è un verso di una poesia di William Blake, straordinario poeta, pittore e incisore inglese della seconda metà del Settecento. La protagonista del romanzo è infatti un’eccentrica insegnante di inglese che si ritrova a indagare sulla morte di alcuni cacciatori. Il romanzo è un noir che affronta i temi della follia, del femminismo, dell’ingiustizia verso gli emarginati, dei diritti degli animali.

Questo libro mi è stato regalato nell’ambito dell’iniziativa del gruppo Facebook “Ti consiglio un libro” che ogni anno propone “Ti consiglio un libro… anzi no, te lo regalo”. Il gruppo è formato da lettori di tutti i tipi con una prevalenza di traduttrici. Quest’anno ho partecipato per la prima volta ed è stato davvero divertente e interessante. Prendere parte all’iniziativa prevede che l’amministratrice del gruppo estragga a sorte delle coppie di mittente e destinatario (non reciproche, anche se essendo gli abbinamenti casuali può succedere che mittente e destinatario si trovino insieme anche a parti invertite). Una volta ricevuto il proprio destinatario, il mittente può studiare i suoi post sul gruppo Facebook e scegliere un libro da regalargli seguendo il proprio istinto. Il libro viene poi spedito e scartato insieme online in un incontro di “spacchettamento” live.

È stata una splendida esperienza, a partire dall’esercizio di selezione del libro da regalare fino all’incontro online che è stato ricco di spunti di lettura. Un’esperienza sorprendente, un’occasione di scambio e condivisione, di quelle che si traducono immancabilmente in occasioni di crescita.


I fratelli Karamazov, Fëdor Dostoevskij (traduzione di Claudia Zonghetti)

Si tratta della nuova traduzione di Claudia Zonghetti — perché anche i classici hanno bisogno di riletture moderne. In realtà, confesso che questa per me è una prima lettura e sono contenta di farla attraverso le parole di Claudia, così come avevo fatto qualche anno fa con Anna Karenina di Lev Tolstoj.

Se ti incuriosisce sapere perché è importante ritradurre i classici, consiglio la lettura dell’articolo Sporcarsi le mani con Dostoevskij scritto proprio da Claudia Zonghetti e pubblicato sul Sole24Ore il 14 novembre 2021 (e disponibile online qui).

Citando le sue parole: “Questa è, appunto, la sfida per i traduttori attuali e futuri di Dostoevskij: ripiegare l’italiano liturgico che si credeva l’unico adatto a onorare i classici e sporcarsi le mani con la pasta sonora e sintattica della sua lingua plastica e veemente, così da far risuonare quanto a volte è stato ignorato per una diversa interpretazione del gesto traduttivo”.


La straniera, Claudia Durastanti

Infine, l’ultimo romanzo di questo Natale è La straniera di Claudia Durastanti, scelto per il prossimo incontro del gruppo di lettura “Una stanza per leggere”. Non l’ho ancora iniziato, ma mi sono documentata un po’ sull’autrice (che non conoscevo) e ho scoperto che lavora anche come traduttrice, sempre per La nave di Teseo.

Recentemente ha tradotto un romanzo che ho letto l’anno scorso in lingua originale, On Earth We’re Briefly Gorgeous (Brevemente risplendiamo sulla terra) di Ocean Vuong, un poeta vietnamita-statunitense che qui esplora, tra le altre cose, il rapporto con la lingua materna, la lingua orfana di un bambino sradicato dal suo Paese all’età di cinque anni.

[Aggiornamento dell’8 gennaio 2022] Ho iniziato le mie letture del 2022 proprio con La straniera e mi sono accorta che anche qui il linguaggio è uno dei fili conduttori del romanzo, anzi sono numerose le lingue che si intersecano e sovrappongono: la lingua dei segni, la lingua parlata, la lingua straniera, ecc.

A proposito delle diverse lingue che popolano questo romanzo, rimando alla lettura dell’articolo Le lingue della ‘Straniera’ che nasce dall’incontro con la scrittrice in occasione del Babel Festival 2019, un festival letterario incentrato sulla traduzione che si tiene ogni anno a Bellinzona.

La stessa Claudia Durastanti dichiara: “Non avrei scritto ‘La straniera’, non fossi stata una traduttrice. Ti cambia la chiave di lettura della realtà. La scrittura è conversazione: non amo il mito dell’autore genio individuale e solo, non ci credo affatto perché i libri sono conversazioni. E la traduzione questo è, conversazione e arricchimento”

L’anno inizia super bene!

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